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lunedì 6 maggio 2019

YOGA PER IL CANTO

Yoga e canto 

Coloro che cantano, sia mentre mietono, sia mentre vendemmiano, sia quando sono occupati con ardore in qualche altra attività, incominciano per le parole dei canti a esultare di gioia, ma poi, quasi pervasi da tanta letizia da non poterla più esprimere a parole, lasciano cadere le sillabe delle parole, e si abbandonano al suono del giubilo. Il giubilo è un certo suono che significa che il cuore vuol dare alla luce ciò che non può essere detto.”


(Agostino d’Ippona)

Fin dalla seconda metà del secolo scorso, molti cantanti e musicisti si sono appassionati alla disciplina dello yoga.

Lo yoga è una disciplina che aiuta moltissimo a sviluppare la capacità di concentrazione, indispensabile in molti ambiti, tra cui quello della musica: per avere una migliore conoscenza del proprio corpo, per la respirazione, per ampliare le prospettive musicali e per sconfiggere l’accumulo di stress, tensione dovuta all’ansia e all’energia sul palco, arrivando a percepire il corpo in profondità e ad ascoltare le emozioni con consapevolezza, grazie alla pratica costante dello yoga.

Lo yoga aiuta nel canto, a imparare a utilizzare la voce in modo consapevole, di percepire le vibrazioni prolungate sonore con consapevolezza per favorire uno stato di coscienza di onde cerebrali alpha, come in uno stato di veglia-coscienza e a gestire al meglio la propria energia; la voce viene utilizzata non a fini estetici, ma come strumento di conoscenza, per sentire il suono non solo con l’orecchio esteriore ma attraverso l’ascolto interiore. La voce è un elemento importante nel canto. Così come dice Vemu Mukunda: Ogni essere vivente è un “suono” «l’essere umano, una volta raggiunta l’età adulta, assume una vibrazione che lo distingue e lo rende una “nota unica” che possiamo definire la nota personale, cioè una frequenza base diversa per ciascuno, una vibrazione che lo contraddistingue». Il luogo di nascita, la famiglia, il lavoro, le amicizie partecipano alla formazione di questa nota caratteristica.

Per dedicarsi alla voce, bisogna riscoprire il pavimento pelvico, il diaframma e la glottide. Nello yoga, la tecnica che prevede l’azione su questi tre parti del corpo si chiama bandha e può essere eseguita in libertà oppure durante la pratica degli asana,“posizioni posturali”, flusso dei suoni che vibrano all’interno del corpo, per sbloccare resistenze emotive e liberare le energie accumulate che creano tensioni in varie parti del corpo. Oppure durante il pranayama, “esercizi di respirazione”, utili per aumentare e approfondire la capacità respiratoria.

Il cantare ha un effetto diretto sulla respirazione e sullo stato d’animo. Lo yoga aiuta ad approfondire il respiro coinvolgendo i tre i tratti respiratori (addominale/toracico/clavicolare), aiutando a sbloccare le tensioni che si possono nascondere tra il petto, il torace e l’addome; di rafforzare e approfondire la fase di espirazione, che gioca un ruolo fondamentale per ristabilire una respirazione completa, armonica e vitalizzante, per predisporre un atteggiamento di apertura, abbandono e fiducia. Con la pratica, la respirazione si fa sempre più efficace e corretta, un grande vantaggio per la salute generale e per la vita, anche professionale.

 

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Namastè!



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